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HO UNA FAME INSAZIABILE

Ho una fame insaziabile
Vorrei nutrirmi solo di odorosa resina
e fiori bianchi dal profumo di miele
e avere dentro le narici solo il verde dei pini
Com'è tenace la quercia
a salvare la terra dal male
ogni inverno
Vorrei
il tiepido sole
e l'accetta che ha tagliato
di netto i tronchi morti
lungo il sentiero
e
squarciare le reti
per sdraiarmi nuda in mezzo ai prati
13 marzo 2014

"Natura morta con dolci" di Josefa de Obidos

" La fame condivisa si muta in pane. Pane parlato. Messo in tavola, tirato fuori da tasche, sacche, riserve. Dissepolto, risvegliato, esposto. Se non parliamo la fame non verrà fuori il pane. (...) In fondo la fame parlata e il pane parlato sono davvero due cose diverse? O a nutrirci sono le parole?".
Da "Lectio del mattino" di Cristiana Santambrogio


"Il panettiere Oostwaert e sua moglie Catharina" di Jan Havickszoon Steel