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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

IVI

Nel tempo "fermo" tutto trova spazio: il passato, il qui, il bianco del fiore che promette di sbocciare. Là dove la vita arriva c'è posto per tutto. Eppure pulviscolo è il tempo. Foto di Chiara Turrini

COME SINGHIOZZI di Chandra Livia Candiani

"Ultimo raggio di sole" di Julia Beck COME SINGHIOZZI Come singhiozzi lungo il bambù vuoto della spina dorsale come pianto stampato a sale sulla pelle sottile del torace. Nessun motivo ma esistere discretamente in punta di piedi muoversi pianissimo non fare male all'aria Foto di Chiara Turrini "Tocca leggermente leggermente poggia il tuo piede e abbi cura di ogni meccanismo di volo di ogni guizzo e volteggio e maturazione e radice e scorrere d'acqua e scatto e becchettio e schiudersi o svanire di foglie fino al fenomeno della fioritura" da Sii dolce con me. Sii gentile  di Mariangela Gualtieri

LIBERICOMELARIA Celebrazione del 25 aprile

#LIBERICOMELARIA 25 aprile 2020 Foto di Ilaria Maestri Un intervento dedicato alla forza delle donne, al loro coraggio, alla loro "resistenza".

TUTTI I GIORNI di Ingeborg Bachmann

25 APRILE Per noi donne la Resistenza si declina sempre al presente e la Libertà non è un dono scontato bensì una conquista quotidiana, di ogni giorno. TUTTI I GIORNI di Ingeborg Bachmann La guerra non viene più dichiarata, ma proseguita. L'inaudito è divenuto quotidiano. L'eroe resta lontano dai combattimenti. Il debole è trasferito nelle zone di fuoco. La divisa di oggi è la pazienza, medaglia la misera stella della speranza, appuntata sul cuore. Viene conferita quando non accade più nulla, quando il fuoco tambureggiante ammutolisce, quando il nemico è divenuto invisibile e l'ombra d'eterno riarmo ricopre il cielo. Viene conferita per la diserzione dalle bandiere, per il valore di fronte all'amico, per il tradimento di segreti obbrobriosi e l'inosservanza di tutti gli ordini. Traduzione di Maria Teresa Mandalari

GUARDA CHE LA CARNE NON TOCCHI LA CARNE di Maria Grazia Calandrone

25 APRILE GUARDA CHE LA CARNE NON TOCCHI LA CARNE di Maria Grazia Calandrone (Sant'Anna di Stazzema, 12 agosto 1944)    Lettura di Gianna Righettini

LIBERAMI DALLA ZAVORRA, MADRE

Poesia ispirata alla mostra dell'artista Gabriella Goffi "abito la luce e l'ombra" (Villanuova S/C, dicembre 2015-gennaio 2016). "La grande Madre" di Gabriella Goffi LIBERAMI DALLA ZAVORRA , MADRE Liberami dalla zavorra, Madre, so che mi hai dato la vita per amare ma perché mi hai fatta cieca e con duri legacci tra le dita? Calzami scarpette di danza che mi faccian lieve come ombra Il serpente è lungo è troppo lungo per me Voglio entrare dentro il tuo corpo di seta di luce per nascondere il buio Ma tu mi partorisci di nuovo fuori mi butti fuori dentro la vita di nuovo Il nero mi risucchia ancora ancora Incollami un'ala anche una sola mi basta Farfalla monca che per stare lassù un momento ha bisogno di artigli tenaci Sollevami in quello spicchio di luna piccolo e d'oro vicino al tuo cuore Anche questo costa A me anche questo Incollami un'ala Anche una sola 18 dicembre 2015 "Abito la luce&q

GUARDAMI

Agli uomini che hanno il coraggio di correre con le "donne che corrono coi lupi".                                                                   GUARDAMI Guardami Mi devi guardare In me c'è mia madre e sua madre e sua madre ancora Nella mano sinistra stringo la mia paura La stringo Lo vedi? Nella destra i desideri Guardami, ti prego No, non ti prego. Guardami Non sono da proteggere Sono da scoprire Lo vedi il mare? il deserto il vento? l'inferno. Lo vedi? Guarda bene Non t'ingannare Non sono da baciare se nel tuo bacio non c'è anche il sole il tuo respiro il mio andare le lacrime e il sogno il riposo Guardami Lo vedi il volo? il vuoto e anche il pieno il mio profumo? Guardami Guarda il mio profumo 10 maggio 2016

LILITH

Donna primordiale e archetipica insieme: fonte di potenza e di vita per le donne di ogni tempo. Dalla mostra "aion nei sassi" di Louise Manzon (Matera, 2019) "Voglio dentro a questa notte che è più lunga della vita, voglio, dentro a questa notte, vita cruda e sanguinante e piena di saliva. Voglio la seguente parola: splendidezza, splendidezza è la frutta nella sua succulenza, frutta senza tristezza. Voglio lontananze. La mia selvaggia intuizione di me stessa". Da Acqua viva di Clarice Lispector LILITH Sei nata di Sesso Sangue Saliva Vestita di fango i capelli eran neri le narici di belva selvaggia Forte odoravi di terra Eri uguale al tuo Uomo Dentro te il Potere di Dio 29 marzo 2009 Fotografia di Miloslav Stibor (particolare)

Il mio sguardo poetico sul mondo

Un blog di poesia (poesia contemporanea al femminile soprattutto) nato nei tempi del coronavirus, come piccolo contributo affinché noi donne "dagli occhi grandi" possiamo vedere bene, molto bene, la corona che portiamo in testa. Perché, certo, sarà la bellezza a salvare il mondo. SEMI di POESIE Poesie "sotto" quelle dei grandi poeti e poete, stelle luminose nell'alto firmamento; sotto, in basso, sotto la terra umile, piccoli semi umidi, vitali. La scelta dei dipinti è dell'artista e amica Giuseppina Galvagni.

QUESTO GIORNO IO LO BUTTO VIA di Mariangela Gualtieri

"DANZA 03/20" di Melinda Prentout QUESTO GIORNO IO LO BUTTO VIA: poesia di Mariangela Gualtieri letta da Mariastefania; sullo stare fermi in tempi di "normalità".  

OMAGGIO del grande fotografo Steve McCurry all'Italia

Un omaggio del grande fotografo statunitense Steve McCurry all'Italia. All'Italia vera e viva che quelli della mia generazione portano nel cuore. Perché, sì, l'Italia è il luogo della bellezza compiuta. HO FATTO IN TEMPO A VEDERLA di Mariastefania Ho ancora dentro negli occhi i prati di quand'ero bambina i rovi di more a bordare i sentieri di terra le santelle montane a protegger la fede i gradini di pietra l'odore delle catapecchie dei pescatori salso e vero come il loro lavoro i gradini di pietra l'erba fin davanti le case l'erba dentro ai cortili l'erba sulla sabbia del mare 29 giugno 2013

LETTERA della teologa Antonietta Potente

LETTERA della teologa Antonietta Potente alla poeta Delfina Lusiardi e al gruppo delle filosofe di Diotima. Antonietta Potente (fotografia di Ilaria Maestri) Torino 3 marzo 2020 Carissime. Faccio eco all’invito di Delfina e scrivo anche a tutte voi ch’avete intelletto d’amore come direbbe il sommo Poeta. Questi giorni stanno diventando molto lunghi; la mia vita è cambiata solo in parte. Sono solo più ferma del solito. Il tempo mi dà l’idea che si sia dilatato; è divenuto tutto più lento e, se guardo fuori, tutto più vuoto. Mi accorgo molto di più delle nuvole e del sole; se il cielo è graffiato dall’apparire della luna nuova o se la brezza avvolge la citta senza chiederle permesso. Il giardino mi appare più bello di sempre e il resto è tutto come prima. Le notti sì, loro mi sembrano più intense e abitate; volti di persone e tracce di cammini percorsi, ma anche ignoti. Le passo in compagnia di molte persone, tutte scorrono, come in una processione, alcune le conosco a

MAGNIFICAT di Lucilla Giagnoni

"Oca" di Barbara Czerwinska La potenza di un inno alla bellezza, all'amore, al coraggio, alla fede, alla vita.                                                                             "Il gioco dell'oca" - senza autore

"C'E' DISORDINE NEL PANE" (titolo da Mariangela Gualtieri)

"La nuda verità" di Jean-Léon Gérôme "C'E' DISORDINE NEL PANE" “C’è disordine nel pane” E crepe nel cuore sempre più invincibili Smalto sull’anima, coprente perfetto apparente Schiavitù, schiavitù ovunque Catene mai più spezzate Tanfo di Corpo bruciato fede foglie zampette culle fasce Morta la Speranza onesta perduta abbattuta. C’è bisogno di lavorare la terra con le mani di lavoro ben fatto di pane impastato con l’acqua e col sale di potere di donne di acqua pura e luce chiara di sapiente tessitura d’amore Gennaio 2020 Il titolo è tratto da Mariangela Gualtieri. Il testo è nato nel periodo appena precedente la pandemia di coronavirus, dal desiderio di un salto evolutivo interiore ed esterno, di una trasformazione necessaria e non più prorogabile verso una vita veramente umanizzata e rispettosa di tutti e di tutto.

9 MARZO 2020 di Mariangela Gualtieri

E ALLORA DANZI. Sul tempo doloroso e prezioso della pandemia.

E ALLORA DANZI E allora danzi sola nella notte la musica dentro le orecchie fuori solo ombra folle oscura una tenue bava di luce a intravedere l’ombra vasta Quante cose avresti voluto essere nel limite di prima da te stessa imposto che ti accoltella Al limite sei abituata Non ti spaventa Quanto hai desiderato altro oltre altrove che salvasse con la paura di non fare in tempo Non così Non questo No Muoiono vite Perché la vita possa non morire? Muore la vita Un solo innocente e non può esservi diluvio E allora danzi e cerchi il senso un senso sempre persa dentro la tempesta troppo estesa trovi riparo sotto i tulipani in un abbraccio che non sai se c’era così lontano così lontano Cos’è lontano? I fiori faticano a sbocciare ora ma c’è purezza ancora e commozione tanta E’ il tempo del coraggio sì, del coraggio Forse è l’amore a dare senso al tempo Perché è l’amore a dare senso al tempo Anche quando non